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Channel: L'ORDINE DI MELKIZEDEK Il Blog di Mike Plato - la-tradizione-primordiale-e-i-suoi-principi
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IL FLUSSO STORICO DELLA TRADIZIONE PRIMORDIALE

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di Mike Plato


Da più parti è avvertita la necessità di comprendere non solo la Tradizione divina, ma anche di intuirne il flusso storico, ossia gli anelli di una catena che è più preziosa di quanto si possa immaginare. Per ottemperare a tale istanza, ritengo necessario dare una definizione univoca di “Tradizione” e poi individuare gruppi e singoli che si sono uniformati nel corso della storia umana a siffatta definizione. Dobbiamo a Renè Guenon l’uso del termine “Tradizione Primordiale” che il nostro usò frequentemente nella sua grande produzione a carattere iniziatico-esoterica. Per altri, essa può essere definita anche come Religione Universale, Filosofia Perenne, Tradizione Eterna, o Tradizione esoterica. E’ interessante notare come famiglie iniziatiche quali il Sufismo, la Massoneria, la Qabala, la Rosacroce o le fratellanze alchemiche, sostengano tutte con forza che la Tradizione Primordiale è, fin dalle origini, prettamente sufica, massonica, qabalistica e quant’altro. Ognuna dimentica di essere un petalo del grande fiore, e non il centro del fiore stesso. Pur essendo queste famiglie ben inserite nella Tradizione Primordiale di cui sono un aspetto, il volersi ergere a causa e non riconoscersi come effetto, prova quanto sia difficile, persino tra gli iniziati, trascendere i particolarismi dovuti all’appartenenza ad una tribù spirituale. Il fatto è che un ebreo cabalista si sente sempre un ebreo, e altrettanto dicasi per l’islamico sufi o per l’esoterista cristiano. E’ di pochi iniziati scrollarsi di dosso l’origine umana o l’appartenenza ad una famiglia esoterica per puntare direttamente al nucleo spirituale. Quando Paolo scrisse che il Melkizedek era “senza padre, né madre, né geneaologia, senza inizio di giorni e fine di vita” (Ebrei 7:3), o quando Gesù disse: “in verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà” (Luca 18:29), o quando Gesù disse ancora: “Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti” (Matteo 8:22), ci si riferisce ad una razza animica, quella dei sacerdoti eterni, che è superiore agli altri esoteristi, e che sola è capace di avvertire la necessità di tornare al centro spogliandosi di qualsiasi attributo umano. Definiamo Ordine di Melkizedek questa tribù esoterica trasversale di gran lunga superiore a qualsiasi altra, capace di non sentirsi né sufi, ne cabalista, né cristiana ma tutte queste cose.

 

 

Una definizione di Tradizione Primordiale

Paolo, in quanto universalista dell’Ordine di Melkizedek, e non certo in qualità di cristiano per come si intende comunemente tale termine, tentò di definire nelle sue lettere, la Tradizione, che egli chiamò semplicemente Sapienza: “Sapienza divina e misteriosa, rimasta celata, che El Elyion ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria (1 Corinzi 2:7)…Tra i perfetti parliamo di una sapienza che non è di questo mondo…Nessuno degli Arconti di questo mondo ha mai potuto conoscerla (1 Corinzi 2:6-8)”. Platone la definì come un dono dell’alto agli uomini e la identificò con il Fuoco prometeico: “l’Antica Tradizione fu un dono degli dèi agli uomini che, da un punto del cielo divino, fu gettato un giorno sulla terra per mezzo di Prometeo insieme ad un fuoco di una chiarezza abbagliante, e gli antichi, che erano più valenti di noi e vivevano più vicino agli dèi ce lo hanno tramandato quasi una rivelazione” (Filebo). Origene ne testimoniò come di un patrimonio sapienziale universale e remoto: “Ascolta le parole di Celso: c’è un’antica dottrina che esiste da sempre, che da sempre è stata conservata dalle città e dalle nazioni più sagge e dagli uomini più savi” (Contra Celsum I,14). La ricercatrice esoterica Annick de Souzenelle, nel secolo scorso, scrisse con grande acume che “la Tradizione non è il frutto di un passato, né di un futuro, essa è questo tempo profetico che si immerge nell’a-temporale e si incarna nell’istante” (Il Simbolismo del Corpo Umano). L’indimenticabile Ellemire Zolla scrisse che “la Tradizione è la trasmissione dell’idea dell’essere nella sua perfezione massima, dunque di una gerarchia tra gli esseri relativi e storici fondata sul loro grado di distanza da quel punto o unità. Essa è talvolta trasmessa non da uomo a uomo, bensì dall’alto; è una teofania. Essa si concreta in una serie di mezzi: sacramenti, simboli, riti, definizioni discorsive il cui fine è di sviluppare nell’uomo quella parte o facoltà o potenza o vocazione che si voglia dire, la quale pone in contatto con il massimo di essere che gli sia consentito, ponendo in cima alla sua costituzione corporea o psichica lo spirito o intuizione intellettuale…L’idea di una vita celeste è un seme che, coltivato con sufficiente desiderio, irrigato con le lacrime del rimpianto, crescerà trasformando la terra desolata in giardino, secondo la promessa ripetuta da ogni tradizione conforme alla Tradizione” (Che cos’è la Tradizione). Molti illuminati hanno donato il loro contributo alla comprensione della Tradizione Eterna, ma in base a queste definizioni la Tradizione emerge come una sapienza donata dallo Spirito agli uomini per indicar loro il cammino del ritorno ad uno stato di perfezione primordiale, da cui essi sono caduti. Secondo il principio evoluzionistico darwiniano-lamarkiano, che pone l’enfasi sulla materia e sulla ragione, l’uomo evolve da un primate per costruire società sempre più evolute e complesse, e macchinari che lo aiutino in questa evoluzione. Secondo la Tradizione Primordiale, l’uomo era un essere evolutissimo in senso spirituale, dotato di un corpo sottile e luminoso, e il tempo segna l’allontanamento progressivo da quella condizione originaria fino a rischiare di giungere ad un punto di non ritorno. L’evoluzione spirituale della coscienza è tale solo se si attua un percorso a ritroso, dalla materia allo spirito. Secondo i “tradizionalisti”  -tra gli altri Guenon, Evola, Fulcanelli, Kremmerz-  l’uomo è in involuzione inarrestabile e l’intervento dello Spirito incarnato, in vari luoghi ed epoche, ha avuto come finalità quella di bloccare la ruota involutiva e di creare i presupposti per il grande ritorno, in questo ostacolato da Spiriti Immondi la cui intenzione è quella di schiavizzarci in eterno alla loro Ruota uroborica, ossia alle reincarnazioni eterne che possono portarci al disastro, alla morte dell’anima. E’ qui che trovo preziosa e vitale l’attività di custodia del patrimonio sapienziale operata da singoli e gruppi iniziatici nel corso della storia. Queste anime sapevano dove erano e sapevano cosa fare. Sapevano che la loro opera sarebbe stata messa sempre in pericolo dagli Spiriti Prevaricatori, ma hanno agito e si sono sacrificate senza risparmiarsi. In funzione di ciò, definirei la Tradizione Primordiale come un corpus  di insegnamenti appartenenti a un non tempo, per lo più segreti, che da tempi immemorabili sono stati trasmessi per una via triplice: da Dio direttamente ad alcuni uomini eletti; per via orale, secondo una catena, da maestro ad allievo; e da Ordini Sacri, che terminavano la loro funzione naturale, ad altri Ordini Sacri. La forma di trasmissione più sublime, ma anche la più ardua ed elettiva, è quella dalla bocca del Dio interiore (Adamo Primordiale, Melkizedek) all’orecchio del suo alter-ego umano, come è scritto nel Pimandro del Corpo Ermetico: “Chiese Hermes: «Voglio essere istruito sugli esseri e sui misteri del Cosmo». Rispose Poimandres: «Ricevi nel pensiero tutto ciò che vuoi sapere. Io ti istruirò»”. E’ ivi che risiede il concetto pià elevato di Qabala che in ebraico significa “ricevere”. Direi che la Tradizione, ai primordi, discende giocoforza per via verticale per poi essere custodita e tramessa attraverso maestri singoli o Ordini iniziatici, ma aggiornata verticalmente nel susseguirsi delle ere zodiacali. Questo è il senso profondo di un versetto del Libro di Sapienza (10:1-2): “la Sapienza protesse il padre del mondo, formato per primo da Dio quando fu creato solo; poi lo liberò dalla sua caduta e gli diede la forza per dominare su tutte le cose”. Il Dio nell’uomo, egli stesso Sophia, dona un patrimonio sofianico all’essere primigenio già decaduto, e lo aiuta a liberarsi da coloro che sono divenuti i suoi dominatori. Se l’Uomo Primordiale è decaduto, la Tradizione Primordiale non può che avere uno e un sol fine: la rigenerazione dell’uomo di luce che noi tutti eravamo. Questo fine è al centro di ogni tradizione spirituale. Gesù e Siddharta, tra i molti, lo mostrano al massimo grado. In alcuni punti della storia, data l’accelerazione del decadimento spirituale, Sophia-Tradizione si è ritirata nel suo nucleo inaccessibile e ha steso un velo tra essa e gli uomini, interrompendo il contatto fra essa e gli uomini, limitato solo ad ad alcune anime speciali. I tempi attuali costituiscono uno di questi punti, forse il più terribile che l’umanità abbia mai vissuto. Il contatto col centro sembra essersi ormai interrotto, ma alcune anime isolate stanno “ricevendo” semplicemente perché bramano il “ritorno”. Questi punti di rottura sono noti nella Tradizione come “diluvii”, in quanto Sophia sommerge l’umanità nell’ignoranza, peraltro meritata, e salva dal “diluvio”, ossia dall’ignoranza, pochi esseri di buona volontà che la tradizione ebraica chiama “giusti”. In quest’ottica, Atlantide potrebbe essere interpretata come l’originario stato edenico che poi è stato sommerso dalla caduta primordiale nella materia e dal prevalere dell’ignoranza spirituale alimentata da una falsa conoscenza materialistica nota come Conoscenza del Bene e del Male.

 

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I primi anelli: l’Egitto e l’Iran

Il primo popolo, in senso storico, a ossequiare la Tradizione è l’Egitto, la Terra di Khem. I saggi di Khem sfruttarono ampiamente il simbolismo per velare la Verità e  impedire che fosse desacralizzata. Molti templi e fratellanze furono solerti nel custodire per secoli il segreto della rigenerazione, in particolare la Fratellanza di Sais sul Delta, e l’Accademia di Heliopolis deputata a formare l’uomo perfetto, il Faraone. I Saggi d’Egitto non erano politeisti. Essi, all’interno dei templi, veneravano il Dio Sole, il PRINCIPIO UNO di tutti gli universi, che chiamavano Ra. E veneravano l’uomo primordiale come Osiride, e come Atum, da cui l’Atomo eterico, la particella indistruttibile celata nel coccige umano, nell’osso sacro. I diversi Dei, l’Eneeade, erano i nove volti dell’UNO nell’uomo. Innalzarono Piramidi soprattutto allo scopo di glorificare il Grande Spirito e la sua catena emanativa, contenuti dall’intimo dell’uomo. Tutte le tradizioni conformi alla Tradizione venerano questa scintilla divina presente nell’anima umana. L’Islam la venera nel suo stendardo: la stella contenuta dalla mezza luna, lo spirito contenuto nell’anima. Tutte le tradizioni chiamano questa scintilla intrappolata nella materia corporale Pietra. I saggi d’Egitto sapevano rivivificarla. E altrettanto Zarathustra in Iran che ebbe una rivelazione diretta dalla Sapienza, ovvero Ahura Mazda. Ahura gli insegnò il segreto della seconda nascita e gli svelò i segreti delle tenebre ahrimaniche. Lo zoroastrismo e l’esoterismo egizio influenzarono molto sia l’essenismo che il cristianesimo primitivo.

 

 

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L’anello induista-braminico

L’altra matrice della Sapienza Divina è l’India. Anche l’induismo primitivo appare come una religione politeista, ma anche nell’induismo le varie divinità sono solo aspetti e teofanie del Dio Uno. Anche qui è insegnata l’aurea tradizione dei Nati Due Volte (dvjia). Gesù la manifesta agli ebrei, che non vogliono ascoltare, nel momento in cui rimprovera severamente il simpatizzante Nicodemo sostenendo che un maestro in Israel dovrebbe conoscere il segreto della rinascita in vita (Giovanni 3:10). Ma Nicodemo e tutti gli ebrei ortodossi, saggi e non, lo ignorano. L’influsso dell’induismo nel proto-ebraismo degli Hanif (i Puri della Religione Primordiale secondo il Corano) risulta evidente dal nome di Abraham che è un tributo all’antichissima religione di Brahama e dei sacerdoti bramini.

 

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L’anello ellenico

Molta della tradizione spirituale egizia confluì in Grecia attraverso molti sapienti che furono istruiti nei templi egizi. Sorsero molte scuole iniziatiche eredi di misteri egizi: Eleusi in particolare. I misteri orfici testimoniano di un proto-gnosticismo nella penisola. Plutarco, nel De Iside et Osiride 10 E-F, scrisse: “ciò è attestato anche dai più sapienti fra i greci: Solone, Talete, Platone, Eudosso, Pitagora e anche Licurgo, a quanto pare, vennero in Egitto e s’incontrarono con i Sacerdoti. Dicono che Eudosso fu discepolo di Chnufis di Memfi, Solone di Sonchis di Sais, Platone fu iniziato a Sais, Pitagora di Enufis di Heliopoli. Pare che soprattutto Pitagora sia rimasto così colpito ed abbia tanto ammirato quegli uomini da trasfondere la loro tensione simbolica e misterica nelle sue dottrine, adattandole ad una forma enigmatica…I Sacerdoti ritengono anche che Omero, come pure Talete, abbia appreso dagli Egizi il concetto secondo cui l’acqua è principio ed origine di tutte le cose”. Insomma, buona parte dei grandi misteri fu salvata dai sapienti greci che trovarono iniziazione in Egitto. L’influenza greca si farà sentire poi nel cristianesimo primitivo, tanto più che i vangeli saranno scritti in greco.

 

 

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L’anello ebraico

Per millenni i sacerdoti egizi custodiscono la Sapienza di Adamo e il segreto della rigenerazione (seconda nascita). Ma gli Arconti riescono ad infrangere la barriera di protezione. Verso il termine della civiltà egizia, l’iniziato Akhenaton tenta di proteggere la Tradizione da un attacco spaventoso delle Forze Oscure, ma toccherà a Mosè, mezzo egizio e mezzo semita, fare da trade-union tra le due ere e le due civiltà, e portare in salvo la Sapienza, facendola custodire da un popolo cui però darà solo la lettera. Il contributo di Mosè alla conservazione del segreto è enorme, e di riflesso anche all’ebraismo è dovuta la riconoscenza degli iniziati. Il cabalista Natan scrisse: “la tradizione esoterica fu una rivelazione di Elohim ad Adamo e ad Eva e pervenne fino a Noè. La tradizione pervenne poi ad Abramo. E da Abramo trasmessa ad Isacco, a Giacobbe. E i nostri Patriarchi furono in Egitto e la tradizione esoterica entrò in possesso degli anziani di quel popolo. La cosa si tramandò tra loro finchè nacque Mosè nostro maestro…E così quando avvenne che egli uscì nei campi e si isolò nel deserto, il Signore di Tutto gli si rivelò nel roveto” (Le Porte della Giustizia). Il segreto del battesimo di fuoco e spiito fu celato ai sacerdoti leviti nella lettera dei sacrifici animali, ma Mosèlo conobbe in Egitto perchéfu istruito in tutta la sapienza dagli Egizi (atti 7:22). Mosèlo conferìsolo ai settanta anziani e da questi pervenne ai sacerdoti esseni di Qumran.

 

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L’anello esseno

Tra gli ebrei, i soli a possedere il segreto della rigenerazione furono quelli della fratellanza di Qumran, il segreto Ordine di Melkizedek tra gli ebrei. Gli esseni sapevano leggere dietro le righe della Torah. Gli Hassidim, la fratellanza inter-testamentaria custode dei misteri egizi ed iranici,  conoscono perfettamente il segreto alchemico del battesimo dell’acqua di fuoco, e la loro venerazione dell’elemento acqua lo testimonia. Attendono una manifestazione dell’Uomo Cosmico, e la loro attesa non è vana. Gesù offrirà loro un nuovo Logos che essi, avanzati come sono, accetteranno, stipulando una nuova alleanza e divenendo i primi cristiani. La tradizione viene consegnata a Gesù, che la rinverdisce istruito anche direttamente dall’Uomo Primordiale che egli manifesterà. Gesù nomina 12+72 eredi. Ma consegna i misteri più profondi solo a Maria Maddalena, a Giacomo, a Filippo. La tradizione esoterica ebraica, nota comunemente come Qabalah, inizia proprio con gli Esseni e procederà nella Francia e nella Spagna del 13° secolo. Ma se gli Esseni accettarono il Nuovo Logos, i cabalisti ebraici rimasero fedeli alla vecchia Legge. I qabalisti cristiani del rinascimento (Johannes Reuchlin, Pico della Mirandola) adattarono la qabalah ai misteri cristiani, ma giustamente venerarono l’antica sapienza esoterica ebraica

 

L’anello degli gnostici

La tradizione ritorna in Egitto e riparte da esso. Sorgono nell’Egitto copto-alessandrino diverse scuole gnostiche. Gli gnostici ereditano i misteri di morte e rinascita, e conoscono il terribile segreto del mondo nonché la vera storia delle origini. Gli Arconti li combattono e li perseguitano, e intanto fondano una falsa Chiesa che cavalca e svilisce i misteri del Cristo

 

 

L’anello manicheo

Il profeta Mani effettua il primo tentativo di universalizzazione delle religioni. Fonde zoroastrismo, ebraismo gnostico, cristianesimo gnostico e buddhismo in un unico grande sistema. Il suo credo si diffonde in buona parte dell’Asia, ma viene letteralmente fatto a pezzi. I Templari, durante i processi, saranno accusati di essere manichei

 

 

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L’anello islamico

Il profeta Muhammed viene istruito per via verticale e riceve un libro sacro in cui si enfatizza il principio della sottomissione alla particella divina. L’essenza dei suoi insegnamenti sarà custodita dal sufismo, che si congiunge anche con gli antichi misteri iranici di Zarathustra e con la sua filosofia della luce

 

 

L’anello benedettino

Nel ‘500 Benedetto da Norcia crea un Ordine la cui regola è analoga a quella degli Esseni di Qumran. Merito dei benedettini è la raccolta e la ritrascrizione di testi antichi, di matrice esoterico-gnostica, e certamente esisteva un nucleo segreto dedito all’alchimia, secondo il principio Ora et Labora-Medita e lavora su te stesso

 

L’anello Ashishin

Secondo il ricercatore Hammer-Purgstall “l’intero corpo delle pratiche occulte e dei segreti degli antichi sacerdoti egiziani come l’alchimia, la rabdomanzia, la ricerca della pietra filosofale e l’uso di talismani, furono trasferiti dall’antica accademia di Heliopoli alla Casa o Fortezza della Scienza degli Ismailiti fatimidi del Cairo” (Storia degli Assassini). Gli Ashishin fusero lo gnosticismo iranico con quello ebraico-islamico-cristiano, e custodirono una parte dei misteri esseni

 

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L’anello Templare

Durante le crociate i Poveri Cavalieri del Tempio entrarono in contatto con gli Ashishin e fraternizzarono con essi. Buona parte dei misteri alchemici e costruttivi furono trasferiti ad essi. I Templari erano gli Esseni d’Europa: monaci-guerrieri a conoscenza del dominio delle forze oscure sull’umanità. Il suo nucleo segreto, i Figli della Valle, custodì i grandi misteri, in particolare il mistero della rigenerazione alchemica. Distrutto l’ultimo Ordine di Melkizedek in terra, il contatto col centro cessò e il Tempio finì. Il testimone passò ai Rosacroce che erano anime scelte dallo Spirito divino, ma non un tempio strutturato. La massoneria non è mai stata un vero tempio, né ha mai avuto contatti col Centro. Neanche quella Scozzese, che pur è stata segreta erede del templarismo. E il buio continua ancor oggi, ma non per molto ancora


L'UNICA E VERA VIA UNIVERSALE

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HO POTUTO VEDERE COME LA QUINTESSENZA DELLE GENTI DELLA CONOSCENZA SIANO LE GRANDI PERSONALITA' TRA I SANTI. QUESTI SONO COLORO NEI CUI CUORI SONO APPARSI LE LUCI DIVINE (tradotto NELLA CUI ANIMA SI SONO MANIFESTATE LE SANTE INTUIZIONI-ILLUMINAZIONI), E IN CUI I FUOCHI DELL'AMORE ESSENZIALE HANNO TOCCATO I LORO SPIRITI, SCIOGLIENDOLI ALLA LORO PRESENZA. HANNO GUSTATO LA DOLCEZZA DEL RICONGIUNGIMENTO, BEVUTO L'ACQUA DELLA LIMPIDEZZA, SICCHE' I FUOCHI DELL'ARDENTE DESIDERIO SI SONO RAVVIVATI NEI LORO CUORI, AL MOMENTO DEL RITORNO A LORO STESSI. HANNO PERCIO' ABBANDONATO, NELLA SUA RICERCA, I PIACERI DELL'ESISTENZA PERITURA, PER GIUNGERE AL LUOGO DOVE SGORGANO LE CONONOSCENZE DIRETTE E LE IDEE SPIRITUALI (archetipi eterni)

Questo è il prezioso insegnamento del maestro sufi Al Qaysari (XIV secolo) ne LA SCIENZA INIZIATICA. A voi meditarlo e capire una volta e per tutte quale sia la vera via in tutte le tradizioni, sintetizzata qui in quell'espressione HANNO ABBANDONATO, PER CERCARE DIO IN LORO (ovvero se stessi), I PIACERI DELL'ESISTENZA PERITURA PER RAGGIUNGERE QUELLI DELL'ETERNITA'. Ora, questo abbandono è  espresso simbolicamente nella Bibbia in più punti:

1)   IL SIGNORE DISSE AD ABRAM: VATTENE DAL TUO PAESE, DALLA TUA PATRIA E DALLA CASA DI TUO PADRE, VERSO IL PAESE CHE IO TI INDICHERO' (GENESI 12:1)

commento: il celebre Lekhlekkha (vattene) di Dio-Melkizedek  ad Abramo è l'invito a lasciare non un luogo esterno ma, sul piano morale, un modus vivendi, per abbracciare altro modus vivendi; e sul piano spirituale, abbandonare l'esclusività di questo nostro stato di coscienza, per esprimere ben altri stati di coscienza. Non più camminare nelle tenebre ma nella luce, avere rispetto, amore e timore reverenziale per la parte divina che portiamo nel nostro intimo.

2)  IL SIGNORE DISSE A MOSE: ORA VA', IO TI INVIO DAL FARAONE. FA USCIRE IL MIO POPOLO DALL'EGITTO

commento: il messaggio, seppur nella lettera apparentemente diverso, attiene allo stesso invito: abbandonare l'Egitto, simbolo della vita uman-animale, e entrare nella terra promessa. Qaysari parla di "LUOGO OVE SGORGANO LE CONOSCENZE DIRETTE E LE IDEE IMPERITURE". Questo luogo è uno stato di coscienza, cui non siamo più abituati. Ecco perchè Giacobbe, nel sogno della scala multidimensionale, afferma: QUANTO E' TERRIBILE QUESTO LUOGO (Genesi 28:17). E' un luogo dell'Intelletto, della mente, è Dio stesso in noi, la nostra immagine eterna, che ci terrorizza nel suo splendore, poichè noi siamo ormai esseri delle tenebre, ciechi.

3)Matteo 19,5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Luca 14,26 Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.

commento: Cristo porta alle estreme conseguenze il principio del passaggio da una riva all'altra, e di fatto illumina un pò di più sulla VIA DELLA GIUSTIZIA. Dice che occorre rinnegare il padre e la madre, ossia gli ARCONTI, genitori dell'umanità carnale, e riabbracciare la moglie, ovvero l'anima, riportandola all'interno e non più cercandola all'esterno (diverranno una carne "spirituale" sola). Giunge al punto di dire che bisogna utilizzare l'ODIO, l'odio giusto e santo, l'odio per tutto ciò che non è spirituale in noi. La VIA DELL'AMORE di Melkizedek passa per l'odio e la guerra a se stessi. Se questa guerra non c'è, siamo e saremo schiavi in eterno dei nostri genitori: GLI ARCONTI. O li abbandoniamo, rinnegando la loro eredità in noi, e abbracciamo l'anima divina, oppure moriremo per l'eternità, sempre se va bene.

A proposito della guerra santa nell'intimo: vi ho sempre svelato che Yeshua, nella lingua celeste, ha il significato nascosto di GRANDE DI GUERRA. Il suo simbolo nell'antico testamento, è GIOSUE', identico nome ebraico se non fosse che noi lo pronunciamo in questo modo. GIOSUE' è simbolo dello spirito guerriero indomito che muove guerra alla natura arcontica nella nostra psiche. GIOSUE' è colui che conduce gli israeliti in terra promessa, ovvero le potenze dell'anima alla loro piena riabilitazione. Che lui sia figura del GRANDE DI GUERRA, lo mostra il Libro di Siracide 46:1:

GRANDE IN GUERRA GIOSUE' FIGLIO DI NUN...EGLI, SECONDO IL SIGNIFICATO DEL SUO NOME, FU GRANDE PER LA SALVEZZA DEGLI ELETTI DI DIO

Fu perchè sarà....commento mio. Qui vedete come lo scriba di Siracide fonda i due significati terreno  (YHWH salva) e celeste (GRANDE DI GUERRA) del gran nome Yeshua, il nome superiore ad ogni altro nome secondo Paolo (Filippesi 2:9), nome superiore ai nomi angelici (Ebrei 1:4). Ebbene, voi qui vedete come Siracide conosca anche il significato segreto di YESHUA e, fondendo i due sensi, dica: GRANDE PER LA SALVEZZA. Quindi la via è una GUERRA VIOLENTA CONTRO SE STESSI al fine di salvare la propria anima (principessa) dalle grinfie del dragone.

Se dobbiamo imitare il Cristo, dobbiamo divenire anche noi GRANDI DI GUERRA, come disse il sacerdote dei Dogon,OGOTEMMELI, a Marcel Griaule:

sii VIZE' KARANDIANG

sii UN GUERRIERO DALLA FORZA INVINCIBILE

L'inizio della Guerra Santa implica il pentimento, che è una presa di consapevolezza di essere ciò che Dio non vuole che siamo. PENTIMENTO E CONVERSIONE ci insegnò il Battista, e ciò non può che avvenire nel deserto, qualunque cosa sia il deserto

PRINCIPI SPIRITUALI NELLA BIBBIA

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I PRECETTI CHE SEGUONO NON APPARTENGONO ALLA TRADIZIONE EBRAICA O CRISTIANA, MA ALLA TRADIZIONE PRIMORDIALE. L’INOSSERVANZA DI QUESTI PRINCIPI MINA ALLE FONDAMENTA IL RAPPORTO CON LO SPIRITO, PERCHE’ QUESTI PRECETTI SONO LA LEGGE COSMICA. ESSI REGOLANO IL RAPPORTO DELL’ANIMA UMANA CON DIO E CON IL MONDO. SIA SEMPRE BENEDETTA LA MEMORIA DI YESHUA MESHIAH CHE MOSTRO' AL MONDO DIVERSI PRINCIPI FINO ALLA SUA VENUTA SCONOSCIUTI A "QUELLI DI FUORI"

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Peter Von Cornelius, Le cinque vergine sagge e le e cinque vergini sciocche


o    ABBANDONARE IL LUOGO NATIO. VATTENE (Lekhlekka) DA QUESTO PAESE, DALA TUA PATRIA E DALLA CASA DI TUO PADRE, VERSO IL PAESE...(Genesi 12:1); FA USCIRE DALL’EGITTO IL MIO POPOLO (Esodo 3:10). NEMO PROFETA IN PATRIA (Highlander, l'ultimo immortale). Va inteso non solo in senso esteriore, ma soprattutto interiore, ovvero: abbandona te stesso, questo stato di coscienza cui sei abbarbicato. Il Luogo è uno stato della mente

o    PREPARARE NEL DESERTO LA VIA DI ADONAI. La religione primordiale è una religione del deserto, ovvero della solitudine. Solo la solitudine può causare una pressione inarrestabile verso l'introspezione costante

o   SCEGLIERE DIO O IL MONDO...Nessuno può servire due padroni, non potete servire Dio e Mammona (Matteo 6:24)....Non amate nè il mondo nè le cose del mondo, se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui (1 Giovanni 2:15). Se decidi di servire Dio, non puoi più essere un servo del mondo e della natura inferiore. Se vuoi elevarti, devi trascendere te stesso. Niente più desiderio di amore umano, niente desiderio di figli, essun desiderio di carriera. L'idea di Dio deve travolgerti a tal punto da non farti pensare ad altro. Il tuo tempo deve essere dedicato a Dio in te, laddove possibile e anche oltre il possibile

o    SENTIRSI STRANIERI AL MONDO. La condizione di straniero è tipica anche dell’Antico Testamento oltre che del Nuovo. Io sono straniero sulla terra (Salmi 118:19)... Poiché dice il Signore Dio: «In Egitto è sceso il mio popolo un tempo per abitarvi come straniero; poi l'Assiro senza motivo lo ha oppresso (Isaia 52:4)...Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Gherson, perché diceva: «Sono uno straniero in terra straniera!» (Esodo 2:22). Noi non siamo di questa realtà, questa realtà non ci appartiene nè noi apparteniamo ad essa

DIVENIRE UN UOMO COMPLETAMENTE NUOVO. ROTTURA CON LA CONDIZIONE UMANA EREDITATA....La seconda nascita. EGLI E’ SENZA PADRE NE’ MADRE, NE’ GENEALOGIA, SENZA PRINCIPIO DI GIORNI, NE’ FINE DI VITA (Ebrei 7:3)....SE UNO NON RINASCE DALL’ALTO, NON PUO’ VEDERE IL REGNO (Giovanni 3:3)...La nascita dal basso è una nascita nella morte...La rinascita in vita è risveglio e resurrezione in spirito.

o    LASCIARE CHE I MORTI SIANO SEPPELLITI DAI PROPRI MORTI. (Matteo 8:29). Altro gesto di rottura con le parentele umane e con il consorzio umano in generale. I morti sono i non iniziati, gli INCOSCIENTI. Dobbiamo dissociarci dai morti, e peraltro lo faremo perchè lo vorremo

o    IMBRACCIARE LA SPADA (Matteo  10:34). Venire non per la pace ma per la spada significa che un iniziato non viene qui per rendersi confortevole questo carcere, ma per distruggerne le sbarre, in particolare combattendo contro se stesso. Questa spada è assimilata alla croce: chi non si prende la sua croce, e non mi segue, non è degno di me...chi non rinuncia alla sua vita non è degno di me (Matteo 10:38)

o    DIVENTARE BAMBINI PER IL REGNO (Matteo 18:3). Il Regressus ad uterumè indispensabile per coltivare la gnosi che si attua soprattutto con atti intuitivi dipendenti dall’osservazione del mondo esterno con cuore di fanciullo, ossia con apertura alla rivelazione. I profani sono necrotizzati al meraviglioso

o    DIVENIRE EUNUCHI (Matteo 19:12). La condizione primordiale androginica è semplicemente la condizione edenica, quella in cui maschio e femmina sono uno. Occorrerebbe sganciarsi dalla percezione di credersi un corpo, e quindi un corpo di un certo sesso, per percepirsi come un essere androgino dentro un corpo. Finchè ci sentiremo maschio o femmina, l’inganno e la cecità persisteranno

o    AMARE DIO CON TUTTO SE STESSI (Matteo 22:37). L’amore per Dio deve essere esclusivo. Infatti il Dio interiore è un Dio geloso, si chiama geloso-YHWH QANNAH (Esodo 34:14). Non vuole che amiamo l’illusione in tutte le sue manifestazioni, ma vuole che amiamo CIO’ CHE E’. Amare Dio significa amare se stessi, in quanto Brahaman e Atman sono uno, come il Padre e il Figlio sono Uno.

o    MAI FARSI CHIAMARE MAESTRI (Matteo 23:8). Uno solo è il maestro, ed è intimo. Fuori non vi sono maestri, ma solo eventuali fratelli più avanzati

o   VEGLIARE (Matteo 24:37). Occorre divenire astuti come serpi, vigilare su se stessi e sugli altri, non dare mai nulla per scontato, diffidare di chiunque. Gesù chiama Satana Pietro. La Vigilanza su se stessi si compone di un rigoroso esame di coscienza. Sugli altri, la vigilanza è d’obbligo se si tratti di profani o dormienti, sui quali la presa degli Arconti è massima. In Matrix Morpheus dice a Neo che bisogna vegliare su coloro che non si sono disconnessi da Matrix, perchè essi combatterebbero persino per mantenere il loro mondo in piedi. Cosa che fanno sistematicamente

o    AGIRE IN SEGRETO (Matteo 6:1) Fare l’elemosina nel segreto. E’ a Dio che la fai. L'elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina godranno lunga vita (Tobia 12:9)... L'acqua spegne un fuoco acceso, l'elemosina espia i peccati (Siracide 3:29)... Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo (Luca 11:41)...Prega nel segreto e non innanzi a tutti nelle sinagoghe e nelle piazze (Cristo esprime l’inutilità dei luoghi pubblici di culto, affermando che il rapporto con Dio è personale e senza intermediari. Questo è uno dei versetti più sovversivi)


o   NON CHIEDERE A DIO CIO’ DI CUI ABBIAMO BISOGNO (Matteo 6:7). Rimettere la colpa, saper perdonare. Dio in noi sa bene di cosa abbiamo bisogno. Pregare per avere qualcosa in senso profano è da morti incoscienti.

o    GLORIFICARE L’ALTISSIMO. Lui dovete benedire sempre, a lui cantate inni (Tobia 12:18)

o   MAI SCEGLIERE LA VIA FACILE. SEMPRE QUELLA PIU IRTA DI OSTACOLI.Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa (Matteo 7:13)

o    CERCARE PRIMA IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA (Matteo 6:33). Non affannarsi per le cose materiali. Cercare prima il risveglio e se stessi, ciò che ci serve per vivere una vita con dignità ci verrà dato, ma tenere sempre la coscienza focalizzata sul risveglio

o    STARE ATTENTI ALL’INGANNO DEGLI ARCONTI CHE PONGONO SUL TUO CAMMINO DUE FALSE ALTERNATIVE, DI CUI UNA SEMBRA BUONA E L’ALTRA CATTIVA. Il dualismo profano è il loro forte. Ma chi sa, va oltre il dualismo

ACCETTARE LA SOFFERENZA INFLITTA DAGLI ARCONTI E DAL MONDO. Beati voi quando vi insulteranno e diranno ogni male contro voi (Matteo 5:11). Un uomo sulla Via viene sempre PERSEGUITATO. Se non lo è, non è sulla Via. Cristo chiede di perdonare i suoi boia, in quanto ancora uomo. Non sarà imitato da Jacques de Molay, l'ultimo Gran Maestro dell'Ordine del Tempio, che lanciò una terribile maledizione sul Re di Francia (Filippo il Bello) e sulla sua discendenza, mentre veniva arso dalle fiamme sulla Senna

o    SAPER LASCIAR ANDARE CIO’ CHE IMPEDISCE IL RITORNO ALLO SPIRITO: COSE, PERSONE, PARTI DI SE STESSI. SE IL TUO OCCHIO DESTRO TI è DI SCANDALO, CAVALO. E’ un inno al sacrificio nella sfera mondana per ottenere crediti in quella spirituale

o   PORGERE L’ALTRA GUANCIA. Saper gestire l’inesorabilità karmica e lasciar fare alla Giustizia divina, senza cercare vendette personali. Spezzare la catena degli eventi karmici di azione-reazione, causa-effetto

o    NON GIUDICARE NULLA (Matteo 7:1)...Tutto è giusto e perfetto. Ma tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso (Sapienza 11:20)...Elohim si alza nell’assemblea divina e giudica in mezzo agli Elohim...Fino a quando giudicherete iniquamente? Avanzano nelle Tenebre...Voi siete dèi (Salmo 81:1) Chi è senza peccat svagli la prima pietra. Viviamo in un tempo che nel non-tempo già non esiste più. Tutto è già avvenuto

o    FARE AGLI ALTRI CIO’ CHE SI VORREBBE GLI ALTRI FACCIANO A NOI (REGOLA AUREA di Matteo 7:12)...Questa è tutta la Torah (Legge e Profeti), che Cristo viene per compiere e non per abolire. Quindi il Cristianesimo è il compimento dell’Ebraismo, la fioritura di un albero, la manifestazione del suo nucleo. L'ultima religione sarà la fioritura del nucleo del cristianesimo e di tutte le religioni planetarie, la quintessenza della sapienza divina

SII FURBO E FUGGI

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L'INTRODUZIONE DEL LUNGOMETRAGGIO "LA COLLINA DEI CONIGLI" TRATTO DALL'OMONIMO ROMANZO DI RICHARD ADAMS, E' UN VERO CAPOLAVORO DI ESOTERISMO VELATO.

QUANDO "VEDI" DETERMINATE COSE, HAI UN SUSSULTO: E' IL FENOMENO DELLA RISONANZA VIBRAZIONALE, FENOMENO CHE PORTA A COMMUOVERTI QUANTO PIU PROFONDA E' LA VERITA' CHE RIESCI A PERCEPIRE.

VI INVITO A VEDERE I PRIMI 4 MINUTI DEL VIDEO. POI VORREI CHE CIASCUNO DI VOI MI INDICASSE CIO' CHE HA VISTO OLTRE IN QUESTA STORIELLA. TRA LE TANTE VERITA' CE N'E UNA IN PARTICOLARE CHE E' ECCEZIONALE A DIR POCO.

E DIRE CHE NE PARLO SPESSO.

ANALOGIA FRA LA BAGHAVAD GITA E IL NUOVO TESTAMENTO

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di Padre Anthony Elenjimittam (universalista sincretista)

Prima di soffermarci sul potere redentivo e liberatorio della bhakti vorrei sottolineare alcune analogie tra il Vangelo e la Gita. In questi ultimi ottant’anni molto si è scritto sulle analogie esistenti tra gli insegnamenti fondamentali della Gita e il Nuovo Testamento, specialmente in materia di religione e di devozione. Nessuno può negare che ci siano numerose somiglianze fondamentali di notevole rilievo tra la dottrina religiosa della Gita e quella del cristianesimo. Tali somiglianze sono di tre tipi: somiglianze dottrinali generali, somiglianze dottrinali particolari, leggende.


A) La Gita, nonostante le sue incongruenze, afferma che c’è un Essere assoluto, esistente in se stesso e per se stesso, che non ha rapporti necessari con l’universo creato: “Illuso dalle tre influenze materiali (guna), il mondo intero ignora chi sono Io, l’Inesauribile, che trascende ogni influenza materiale” (Gita, VII, 13). Dio è perfetto ed è il reggitore dell’universo: “Tu sei il Brahman supremo. Dio onnipervadente. Tu sei il Padre di questo mondo, movente e immoto, e il suo adorabile e glorioso maestro. Tu non hai eguali: come potrebbe esserci qualcuno più grande di Te nei tre mondi, o Essere onnipotente e senza pari? Perciò, con obbedienza mi prostro ai tuoi piedi e imploro la tua grazia, o adorabile Signore. Come un padre verso il figlio, un amico verso l’amico, un amante verso l’amata, sii clemente con me, o potente Dio di tutti” (Gita, XI, 43). “Il mio spirito, che è la fonte di tutto, sostiene tutte le cose, ma non risiede in esse. Io sostengo permanentemente l’intero universo con una semplice scintilla della mia persona” (X, 42). Non solo per ciò che concerne la natura e gli attributi di Dio, ma anche per quanto riguarda l’origine del mondo, come ho detto prima, la Gita contiene insegnamenti molto simili a quelli del cristianesimo: “Dio è il padre dell’universo” (VII, 6); “I progenitori del genere umano nacquero dalla mente divina” (X, 6); “Egli è il creatore di tutte le cose, Egli è la fonte di tutto e
tutto proviene da lui” (X, 6).

B) Le somiglianze dottrinali particolari tra i Vangeli e la Bhagavad-Gita sono costituite da affermazioni della verità religiosa che hanno impressionanti analogie o sono quasi identiche. A titolo esemplificativo ecco alcuni passi della Gita e del Vangelo di Giovanni messi a confronto:

Vangelo secondo Giovanni

Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste (1,3).

Bhagavad-Gita

Tutte le cose hanno in me la loro scaturigine. È da me che l’universo è stato creato (VII, 6-7).

Vangelo secondo Giovanni

E il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne tra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto (1, 10-11).

Bhagavad-Gita

Gli stolti non conoscono la mia natura trascendente. Quando scendo in questo mondo nella forma umana non mi rendono onore (IX, 10-11).

Vangelo secondo Giovanni

Chiunque crede in lui ha la vita eterna (3, 15).

Bhagavad-Gita

Chi crede in me non morirà (X, 31).Colui che mi adora verrà a me (IX, 25).

Vangelo secondo Giovanni

Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me (6, 45). Se un uomo osserva la mia parola, non vedrà mai la morte (8, 51).Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno (11, 26).

Bhagavad-Gita

Coloro che credono in me e si rifugiano in me scampano agli anni e alla morte (VII, 29).Io amo coloro che mi sono devoti. Come si abbandonano a me, in proporzione io li ricompenso (IV, 11).

Vangelo secondo Giovanni

Chi mi ama anch’io lo amerò (14, 21); voi in me e io in voi (14, 20).

Bhagavad-Gita

Discendo di era in era per proteggere i buoni, per distruggere i malvagi e per ristabilire i principi della religione (IV, 8).

Vangelo secondo Giovanni

Per questo io sono nato e per questo io sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità… perché il mondo si salvi per mezzo di lui (18,37; 3,17).

Bhagavad-Gita

Chi conosce me, il Signore del mondo, è libero da ogni peccato e ottiene la vita (XIV, 2). Io sono la via… il rifugio, la vita e la morte (IX, 18).

Vangelo secondo Giovanni

Questa è la vita eterna: che essi conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo (17, 3). Io sono la via, la verità e la vita (14, 6).

C) Vi sono inoltre somiglianze tra miracoli ed episodi della vita di Cristo e di Krsna. Le similitudini e le analogie esistenti tra la Gita e 7 Vangeli non sono da attribuirsi a una reciproca influenza o derivazione come affermano taluni pseudo-esegeti, quanto all’incontestabile esistenza di un’unica natura umana illuminata da un’unica e universale Luce-Logos “che illumina ogni uomo” che viene in questo mondo. Si potrebbe comunque ipotizzare un’influenza dei Vangeli sulla Gita, sempre che si dimostri che la data di composizione del testo indiano sia posteriore all’era cristiana, come sostengono taluni studiosi. Risulterebbe quindi vero quanto afferma san Giovanni Crisostomo nel suo sermone sul Vangelo di Giovanni: “Similmente i Siriani, gli Egizi, gli Indiani, i Persiani, gli Etiopi e altri popoli minori hanno tradotto nella propria lingua il vangelo annunciato da lui [Giovanni] e hanno imparato così a filosofare”. È mia opinione che cristianesimo e induismo si siano profondamente influenzati a vicenda a partire dal I secolo sino ad oggi. La stessa Gita è una prova convincente a sostegno della reciproca influenza tra le due religioni. L’induismo, per sua natura, è in grado di assimilare all’interno del suo credo correnti di pensiero di varia provenienza e di realizzare un sincretismo o un compromesso armoniosi con altre religioni. Ad esempio Din-Ilahi, la religione divina di Akbar il Grande, è il risultato di un tale compromesso. A proposito dell’influenza del cristianesimo sin dai tempi più antichi, Grierson afferma: “È probabile che gli abitanti dell’India settentrionale conoscessero le antiche comunità cristiane della Battriana - dove è storicamente provato che il Vangelo fu predicato sin dai tempi apostolici - e delle regioni vicine dell’Asia centrale, che tenessero il cristianesimo in grande considerazione e che ammettessero che i suoi seguaci possedevano una bhakti più perfetta della loro. È possibile, e forse probabile, che l’adorazione di Krsna bambino fosse un adattamento locale dell’adorazione di Cristo bambino introdotto in India dal nord-ovest, così come il rituale della festa della nascita di Krsna fu certamente presa a prestito dal Natale cristiano. Ma fu nell’India meridionale che il cristianesimo esercitò la maggiore influenza sull’induismo. Sebbene il concetto di paternità di Dio e la bhakti fossero originari dell’India, ricevettero un fortissimo impulso dalla fede delle comunità cristiane che influenzarono il Bhagavatam medievale dei riformatori del sud”

1. Nota: Hasting J., “Devotional Paths”, in Jacobi H., Encyclopedia of Religions and Ethycs. Tratto da “Mukti – La liberazione nella filosofia indiana” di Anthony Elenjimittam, ed. Mursi (tesi di laurea dell’autore).

ONLY THE CHILDREN...

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IL SIGNORE DISSE AD ABRAM:

"VATTENE DAL TUO PAESE, DALLA TUA PATRIA E DALLA CASA DI TUO PADRE, VERSO IL PAESE CHE IO TI INDICHERO'. FARO' DI TE UN GRANDE POPOLO E TI BENEDIRO'" (GENESI 12:1)...

HO GIA' PARLATO DI QUESTO, E HO GIA' DETTO CHE QUESTO MONITO DI DIO AD ABRAMO E' IL MONITO CHE SEMPRE DIO HA RISERVATO AI SUOI ELETTI. IN CODICE SIGNIFICA:

"VATTENE DAL TUO EGO BASTARDO, IPOSTASI DEGLI ARCONTI, VERSO IL TUO IO SUPERIORE, CHE IO SONO".

INFATTI LECH LECHA PUO' ESSER LETTO ANCHE COME "LECH LE-CHA", CHE SIGNIFICA "VA VERSO TE STESSO", E QUINDI "VA VERSO IL TUO IO VERO, abbandona la maschera della personalita' che il mondo t'ha dato, conosci te stesso"

I CABALISTI HANNO SCRITTO TRATTATI SUL FONDAMENTALE LECH LECHA, ossia QUEL "VATTENE DA..."....SE VOLETE SAPERNE DI PIU' A LIVELLO ESEGETICO, LEGGETE LO ZOHAR. QUI MI PREME CONDIVIDERE CON VOI UN'INTUIZIONE DI IERI SERA.

E' NOTO CHE SE UNO NON SI PONE LA DOMANDA GIUSTA, LA RISPOSTA GIUSTA NON EMERGE. E SUL LECH LECHA NON MI ERA MAI POSTO LA DOMANDA GIUSTA.

E' INNEGABILE CHE QUESTO TERMINE SIA PRATICAMENTE ANALOGO AL CELEBRE TERMINE ITALIANO "LECCA LECCA". ALLORA IERI MI SON POSTO UNA DOMANDA: CHI ADORA IL LECCA LECCA, CHI LO MANGIA? NON SONO I BAMBINI?". MOLTI TROVEREBBERO ASSURDO LEGARE UN TERMINE EBRAICO CON UNO ITALIANO, PER DI PIU APPARENTEMENTE COSI' LONTANI. MA NON CERTO PER DIO E PER CHI SA CHE RAZZA DI PIROETTE EGLI COMPIE CON LE PAROLE....

ECCO TROVATA LA CHIAVE, CHE DA RAGIONE A QUEL CRISTICO "LASCIATE CHE I FANCIULLI (SPIRITUALI) VENGANO A ME". SE DIO DICE "LECH LECHA" AI SUOI FIGLI, ECCO CHE LO PUO' DIRE SOLO A COLORO CHE SONO BAMBINI IN SPIRITO, PERCHE IL LECCA LECCA E' SOLO DEI BAMBINI.....

E RINGRAZIO DIO PADRE MELKIZEDEK, BENEDETTO EGLI SEMPRE SIA, PER AVERMI FATTO GIUNGERE A CONSOLIDARE QUESTA CONSAPEVOLEZZA....

MALEDETTI GLI UOMINI CHE DECIDONO DI INVECCHIARE E MORIRE.....

RISPONDO A HERMANN

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Carissimo Hermann, benvenuto. Mi fa piacere che uno con il tuo spessore venga qui.

Vorrei dirti alcune cose....

Seri fa parte di quella schiatta animica che viene qui per SPARGERE DISINFORMAZIONE SPIRITUALE. Sono quelli che magari si mettono a denigrare la via Mistica affermandone la totale inferiorità rispetto alla Via iniziatica, come se poi le due cose non fossero l'una. Si ammantano di gradi perchè cercano il consenso nel consorzio sociale di appartenenza, ma è noto anche ai bambini che il vero FIGLIO DI DIO non si lega non solo ad alcun consorzio ma si dissocia dall'intero consorzio umano pur essendo nel consorzio umano (perchè è noto che non puoi sopravvivere in solitudine ed in embargo totale, hai sempre bisogno degli altri). Non mi fido minimamente di questi PANZONI MASSONICI che sono di fatto dei BUROCRATI DELL'ESOTERISMO. Inoltre la tendenza a sottomettere psichicamente chi sta loro sotto non ha mai fini di illuminazione. E ciò vale ancor più per i MINISTRI DELLA FEDE, a qualunque religione e tradizione appartengano.

Nel caso della sofferenza iniziatica, mi è stato insegnato dal mio Spirito che "PARTI DI TE SE VANNO GIORNO DOPO GIORNO E TU SOFFRI". Questo è il senso mistico della parola "STERMINERO" tanto usata da Dio nell'Antico Testamento. e chi ha la possibilità di comprendere, comprenda pure. Basta questo per capire, come anche un  altro alto insegnamento che mi fu dato: LA STRADA FACILE...NON LA PRENDERE MAI....

Per quanto concerne la reincarnazione, Seri non vi crede. Certo che non vi crede, non vi crede chi non vuole rinunciare al suo Ego, perchè se sai che l'ANIMA SI REINCARNA, tu non conti un accidenti, è LEI CHE CONTA. Non siamo noi, personalità transeunte o maschera, a reincarnarci o ad essere la reincarnazione di questo e di quello, ma la NOSTRA AMATA anima, il nostro SOLE INTERIORE, i cui raggi sono le diverse maschere che indossa di vita in vita. E' ovvio che GIANCARLO SERI NON SARA' PIU' GIANCARLO SERI se ammetterà di essere un raggio della sua anima. NO, UNO COME LUI DIRA: "IO SONO GIANCARLO SERI E BASTA". Non vorrà mai sottomettersi al suo ATON, al suo uomo interiore. Dovrà portare gradi e lustrini per lustrare la sua personalità mortale, non si spoglierà mai. Non solo lui, per carità, ma tutti i RIBELLI A DIO.

Per questo dico a te come dico a tutti i Massoni: LA MASSONERIA NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA GERARCHIA DIVINA, NON VI E' INSERITA, E' ESTRANEA ALL'ALBERO DELLA VITA. ANZI E' ORMAI BEN INSERITA NELLA GERARCHIA OPPOSTA DELL'ALBERO DEL BENE E DEL MALE
E uscirne è solo un passo necessario ma non sufficiente per entrare nella prima....

HERMANN, SAI CHI E' L'ARCHITETTO DELL'UNIVERSO CHE I MASSONI FANNO ADORARE? FATTI QUESTA DOMANDA E POI DATTI UNA RISPOSTA. SE LA MASSONERIA E' INSERITA NELLA CONTRO-GERARCHIA, CHI E' IL SUO ARCHITETTO?

POI TI CHIEDO: SI PUO' MAI PENSARE CHE UN'ANIMA POSSA APPRENDERE DAI PROPRI ERRORI IN UNA VITA? SE IL KARMA, OVVERO LA BILANCIA, DOMINA LA NOSTRA VITA, SI PUO' MAI PENSARE CHE IN UNA SOLA VITA CREI KARMA E LO DISSOLVI? SI PUO' PENSARE PIUTTOSTO CHE L'ANIMA SIA INTRAPPOLATA NEI CORPI (il tema del corpo come carcere dell'anima è ancestrale) E DI QUI COSTRETTA AD AGIRE NEL MONDO ATTRAVERSO LA SUA PERSONALITA' E CHE ESSA CREI KARMA (sanscrito AZIONE)? E POSSIAMO COMUNQUE PENSARE CHE UNA PARTE DI NOI (UNA PARTE DELL'ANIMA) RIMANGA DESTA AL RICORDO DI SE STESSA, MA sia SOTTOMESSA ALLA SCHIACCIANTE PERSONALITA' DELL'EGO? PERCHE CRISTO, NEL VANGELO DI TOMMASO, DICE CHE PER SALVARE L'ANIMA DOBBIAMO DENUDARCI E  CALPESTARE I VESTITI DELLA PERSONALITA' TIRANNICA?

QUESTA E' UNA DOMANDA CHE PONGO A TUTTI: VOI TUTTI SIETE MORTALI RIGUARDO ALLA PERSONALITA', VOI TUTTI FINIRETE PRESTO O TARDI IN UNA TOMBA, LA VOSTRA ESISTENZA TERRENA E' UN INGANNO. E ALLORA SE SIETE DESTINATI ALLA MORTE, PERCHE' NON FATE L'UNICA COSA CHE VI CONVIENE FARE? OSSIA MORIRE PRIMA DELLA MORTE? TANTO VOI LA VOSTRA VITA LA PERDERETE. INVECE DI PERDERLA INUTILMENTE, VIVENDO DA ANIMALI, PERCHE' NON RINUNCIATE A QUESTA FALSA VITA E LA OFFRITE SULL'ALTARE DELLA VOSTRA ANIMA? DICE BUDDHA USANDO IL FRUSTINO: "NOI TUTTI SIAMO COMPOSTI DI ELEMENTI MUTEVOLI E MORTALI..:IMPEGNIAMOCI CON ZELO ALLA NOSTRA SALVEZZA". E NEL VANGELO DI GIOVANNI, ALLA NOTIZIA DELLA MORTE DI LAZZARO, GLI APOSTOLI DICONO "ANDIAMO A MORIRE CON LUI"....OVVIAMENTE NON AVEVANO FORMATO UN COMITATO SUICIDA, QUESTO SIA CHIARO....

E NON SI CREDA CHE QUESTO PROCESSO SIA PRIVO DI SOFFERENZA. E' QUESTA L'UNICA COSA CHE CI RIMANE DA FARE....IMITATE I KAMIKAZE CHE SACRIFICAVANO LA LORO TRANSEUNTE VITA PER UN BENE SUPERIORE, PER IL LORO IMPERATORE. MA OVVIAMENTE SIATE KAMIKAZE IN SPIRITO, PERCHè NON V'è BISOGNO DI TOGLIERSI LA VITA FISICA. PIUTTOSTO RINUNCIATE ALLA VOSTRA NATURA UMAN-ANIMALE, IN MODO CHE SORGA SOL LEVANTE, IL VOSTRO IMPERATORE E IMPERITURO ESSERE

I PREZIOSI INSEGNAMENTI DELL'ORDINE DEGLI JEDI

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....sono in linea con gli insegnamenti dell'Ordine di Melkizedek:

 

1) Credere non è questione di scelta ma di convinzione.

2) Facile la via che porta alla saggezza per colui che non è accecato dall'Ego

3) Un piano vale quanto coloro che lo portano a termine.

4) Ciò che sa meglio costruire la fiducia in sé stessi è l'esperienza.

5) Confida nei tuoi amici ed essi avranno modo di confidare in te.

6) Conserva gli amici chi alla ragione antepone il cuore

7) È il tempo a fare gli eroi

8) Chi trascura il proprio istinto si espone al pericolo

9) Il più potente é colui che controlla il proprio potere

10) Il tortuoso sentiero che conduce alla pace è sempre meritevole, indipendentemente dal numero di svolte che comporta

11) Fallisci con onore anziché riuscire con l'inganno

12) L'avidità e la paura della perdita sono le radici che conducono all'albero del male

13) Quando sei circondato dalla guerra, alla fine devi scegliere da che parte stare

14) L'arroganza sminuisce la saggezza

15) La verità illumina la mente, ma non sempre porterà la felicità al tuo cuore

16) La paura è una malattia, la speranza la sua unica cura

17) Una sola opportunità è una speranza immensa

18) Ardua è la strada che conduce alle vette della grandezza

19) Il costo della guerra non ha mai veramente una giustificazione

20) Il compromesso è una virtù da coltivare, non una debolezza da disprezzare

21) Condividere un segreto può costruire una fiducia

22) Una lezione appresa è una lezione guadagnata

23) La sopravvalutazione è la forma più pericolosa dell'avventatezza

24) Il primo passo per correggere un errore è la pazienza

25) Un vero cuore non dovrebbe mai essere messo in dubbio

26) Credi in te stesso o nessun altro lo farà

27) Nessun dono è più prezioso della fiducia

28) A volte accettare un aiuto è più difficile che offrirlo

29) Attaccamento non è compassione

30) Per ogni cosa che ottieni, c'e qualcosa che perdi

31) E' la ricerca di onore che fa onore

32) Facile non sempre vuol dire semplice

33) Se ignori il passato, metti a repentaglio il futuro

34) Non temere per ciò che sarà e non piangere per ciò che è stato

35) In guerra, la prima vittima è la verità

36) Cercare la verità è difficile, accettare la verità lo è ancor più

37) Un saggio leader sa quando farsi guidare

38) Scegli ciò ch'è giusto, non ciò ch'è facile

39) La bestia più pericolosa è quella dentro di noi

40) Chi era mio padre conta meno della memoria che ho di lui

41) L'avversità è la prova più vera di un'amicizia

42) La vendetta è una confessione di dolore

43) I fratelli d'armi sono fratelli per la vita

44) Combattere una guerra prova le abilità di un guerriero, difendere la sua casa ne prova il cuore

45) Dove c'è una volontà, c'è una via.

46) Una speranza perduta è come un figlio rapito

47) La sfida della speranza è vincere la corruzione

48) Chi fa rispettare la legge deve obbedire alla legge

49) Il futuro ha molte strade, scegli con saggezza

50) Un insuccesso nella pianificazione è un piano per l'insuccesso

51) L'amore si presenta sotto ogni forma e dimensione

52) La paura è un grande sprone

53) La verità può abbattere lo spettro della paura

54) La via più rapida alla distruzione passa per la vendetta

55) Il male non è innato, si apprende

56) La via del male può portare grande potere, ma non la lealtà

57) L'equilibrio alberga in colui che riconosce la propria colpa

58) Colui che rinuncia alla speranza, rinuncia alla vita

59) Colui che cerca di controllare il destino non troverà mai pace

60) Lo spirito d'adattamento è la chiave per sopravvivvere

61) Quando le cose devono andare storte, andranno storte

62) Senza onore, la vittoria è priva di significato

63) Senza umiltà il coraggio è un gioco pericoloso

64) Un grande allievo è ciò che il maestro spera di essere

65) Quando il destino chiama, i prescelti non hanno scelta

66) Solo attraverso il fuoco si forgia una spada forte

67) I troni si ereditano, i regni si guadagnano

68) La vera essenza di una persona non può essere vista con gli occhi

69) Comprendere significa rendere onore alla verità sotto la superficie

70) Chi è più pazzo, il pazzo o il pazzo che lo segue?

71) Il primo passo verso la fedeltà è la fiducia

72) Il percorso dell'ignoranza è guidato dalla paura

73) L'uomo saggio guida, l'uomo forte obbedisce

74) Le nostre azioni definiscono il nostro lascito

75) La nostra meta riflette sempre la strada percorsa

76) Coloro che schiavizzano gli altri diventano automaticamente schiavi a loro volta

77) Piccoli sacrifici possono dar vita a grandi speranze

78) L'inganno è alla base dell'arte della guerra

79) Tieni i tuoi amici vicini e i tuoi nemici ancora più vicini

80) occorre andare oltre al passato per restare aggrappati al futuro

81) è la nostra opinione di chi siamo a cambiare, non chi siamo veramente

82) il nemico del mio nemico è mio amico



LA VIA FACILE (LATO OSCURO) E LA VIA ARDUA (LATO LUMINOSO)

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Il maligno sembra mellifluo ed adulante, amabile e prudente, promettente e facile, seducente e dolciastro, mascherato e abile, eludente e vago, compiacente e grazioso, lesto e servile. Il mondo lo ricerca e cade agevolmente nelle sue reti. Il suo salario è l'inganno, la desolazione, il tormento e la morte.. L'uomo di Dio sembra duro e grossolano, deludente e severo, rugoso e brutale, maldestro e tagliente, esigente e intrattabile, scandaloso e indignato, scoraggiato e amaro. Tutti lo fuggono come la peste. Il suo regalo è la verità, la consolazione, la pace e la vita in Dio (Louis Cattiaux, Il Messaggio ritrovato XVI,24)

 

Le origini della via facile, in quanto archetipo, vanno ricercate nella proposta ingannevole della Serpe ad Eva di poter facilmente diventare come Dio mangiando un frutto, laddove la conseguenza fu una catastrofe (Mike Plato)

 

Yoda: Corri! Si! Si! Il vigore di un Jedi scaturisce dalla Forza, ma attento al Lato Oscuro! Rabbia, paura, violenza: sono loro il Lato Oscuro! Veloci ti raggiungono quando combatti! Se anche una sola volta la strada buia tu prendi, per sempre essa dominerà il tuo destino! Consumerà te, come ha consumò l'apprendista di Obi-Wan! Luke: Fener....! Il Lato Oscuro è più forte?Yoda: No! No! No....più rapido... più facile... più seducente...Luke: Ma come distinguo quello cattivo dal buono? Yoda: Lo imparerai! Quando sei calmo, in pace! Passivo....un Jedi usa la Forza per saggezza e difesa, mai per attaccare! (Star Wars, L'Impero colpisce ancora)


Per Aspera ad Astra«attraverso le asperità alle stelle» e in senso traslato «la via che porta alle cose alte è piena di ostacoli». Con tale espressione si indica che la tensione verso le sommità accompagna un animo grande attraverso le fatiche, l'anelito alle cose eccelse si libra al di sopra delle avversità. La sua origine deriva probabilmente dalla mitologia greca, in cui gli eroi -Ercole in primis - alla loro morte venivano portati sull'Olimpo; ma essere eroi implicava appunto avere compiuto una serie di imprese faticose.

UNA PARABOLA PER TUTTI I FIGLI DELLA LUCE

IL VECCHIO e il NUOVO

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CREDO CHE LA RIVELAZIONE DELLA PRESENZA A GITTA MALLASZ SIA GENUINA....E QUINDI UN DONO ECCEZIONALE A QUEI POCHI CHE SANNO APRIRE L'INTELLIGENZA DEL CUORE....

LA PRESENZA INSISTE SPESSO NELLA CONTRAPPOSIZIONE TRA VECCHIO e NUOVO...COME FA L'APOCALISSE di GIOVANNI IN CUI DIO FA NUOVE TUTTE LE COSE....e quel NUOVO lì è denominato GERUSALEMME CELESTE, IL NUOVO ESSERE...

Il NUOVO è il tema più ricorrente nei DIALOGHI. La Presenza dice a Gitta:

C’è un unico sostegno che non delude mai. Non aggrapparti al vecchio, esso va abbandonato, cerca ciò che è completamente nuovo. Se non abbandoni ciò che è vecchio, non potrai mai vestirti di nuovo. Basta una minuscola cosa nuova da innescare un grande cambiamento, e il vecchio ti disgusta. Questa minuscola cosa nuova è il seme del Regno di Dio in te

Il nome di tutti i peccati è : il non piu’ buono. ecco il nome di tutti i peccati. si può mettere fine al peccato attraverso il non ancora buono. il nuovo è il non peccato, il vecchio va abbandonato

La forza sacra sessuale è data per ciò che è NUOVO, ma non per una quantità sempre nuova di corpi. L’essere umano ricevette tanto più di questa forza quanto ne manca sulla terra. L’uomo ha rubato da questa sacra forza e adesso espia, espia terribilmente

Il mondo vi dà ciò che è vecchio, io vi do sempre ciò che è nuovo, ciò che non muore mai e che è al di la del tempo

L’ingannatore si prospetta sempre come Ponte, come Mediatore, Sta sempre attento. L’Ingannatore non conosce cio che e’ nuovo. Egli può vestirsi solo di vecchie cose, da questo potrete riconoscerlo. Egli ha gia sedotto molti

Il cattivo servitore distrugge il ponte affinché il suo Signore non possa giungere a lui, ma il Bambino piccolo lo supera sorridendo. È lui il Signore. Ciò che non era mai stato visto dimora tra voi, il Bambino piccolo, il Signore onnipotente, il Nuovo, l’Eterno. Non l’eternamente uguale, ma l’eternamente Nuovo

Guai se guardi indietro. Se hai fede un sentiero impraticabile sosterrà i tuoi passi. Neppure la fede potrà aiutarvi se porterai qualcosa di vecchio. Ti trascinerà verso il fondo. Prima di ogni inizio, metti da parte ciò che è vecchio. Non guardare con occhi vecchi. Ciò che è vecchio può sembrare leggero, piccolo, senza valore, ma nel Nuovo si trasformerà in una montagna di piombo e questa sarebbe la tua fine. Non ti legare a niente. Il legame vincola al vecchio, a ciò che è abituale. Cerca solo ciò che è nuovo

Germoglio è la morte del chicco di grano, è il nuovo essere. Tu doni l’effimero in cambio dell’eterno e chi dà riceve. Il nuovo Germoglio, il Nuovo occhio è uno perché è al di sopra della dualità

L’uccellino getta giù dal nido l’uovo andato a male, senza pietà, perché l’ha covato inutilmente. Oggi invece l’uomo cova l’uovo privo di germe e continua a scaldarlo (uovo=uomo=piccolo io). L’uovo si guasta, marcisce sotto di lui e tuttavia l’uomo continua a scaldarlo. Ansiosamente custodisce l’uovo marcio, dal quale non nascerà mai il Nuovo

Il Nuovo è luce, luce accecante

CRISTO DISSE: NON SI METTE VINO NUOVO IN BOTTI VECCHIE, ENFATIZZANDO IL RINNOVAMENTO ONTOLOGICO INIZIATICO

DIO DICE AD ISAIA (65:17): ECCO, IO INFATTI CREO NUOVI CIELI E NUOVA TERRA, NON SI RICORDERA' PIU' IL PASSATO, NON VERRA' PIU' IN MENTE...

Luca 9,62 Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».


Ebbene...in ebraico il termine NUOVO ossia HADOSH con la H aspirata e quasi indurita) è pressochè analogo al termine KADOSH che significa NUOVO

חֲ דָ שִׁ֖      NUOVO
קֹ֥ דֶ שׁ       SANTO

ERGO...SANTO è CIO' CHE è NUOVO....SE QUEL NUOVO è NUOVO IN SENSO SPIRITUALE

RIFLETTETE E PENSATE QUANTO DI MARCIO AVETE NELLA VOSTRA ESISTENZA

DEL TOCCO DI DIO

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ALL'INIZIO DI QUESTA DIFFICILE VIA...L'INTIMO MI DISSE:

MANTIENI ENERGIA e TOCCATI....

Sul MANTIENI ENERGIA possiamo anche discutere, anche se per me è chiaro...ma quel TOCCATI presuppone la conoscenza di fatti iniziatici legati alla TRADIZIONE....

Nella Tradizione...DIO TOCCA UN UOMO E NE INFLUENZA LA VIBRAZIONE, A TAL PUNTO CHE QUELL'UOMO SI DICE SIA "TOCCAT DALLA MANO DI DIO"... o più semplicemente "TOCCATO". E' noto che "TOCCATO" ha anche il senso di "MATTO".

IL TOCCAMENTO o TOCCO DI DIO è UN'INFLUENZA SPIRITUALE, è UNO SPOSTAMENTO DELL'ASSE ONTOLOGICO DELL'ESSERE....E' l'INIZIO DEL CONTATTO, DELLA RELAZIONE CON L'INTIMO DI SE STESSI

NEL SUFISMO UN ALLIEVO TOCCA LO SHAYK (MAESTRO) AFFINCHE' EGLI STESSO TOCCHI (INFLUENZI, ISTRUISCA) L'ALLIEVO...

TOMMASO TOCCA GESU', GESTO MALINTERPRETATO IN DIREZIONE DELLA PRESUNTA INCREDULITA' DEL DISCEPOLO....IN REALTA', PER CHI HA OCCHI, TOMMASO CERCA UNA RELAZOINE CON IL PROPRIO INTIMO. EGLI TOCCA IL COSTATO COL DITO, CERCA UNA RELAZOINE SESSUALE SPIRITUALE COL PROPRIO INTIMO CRISTICO, COL PROPRIO MAESTRO...

QUINDI "TOCCATI" HA IL SENSO DI:

INFLUENZA TE STESSO, CERCA TE STESSO, SII MAESTRO DI TE STESSO, DISCIPLINA TE STESSO, ISTRUISCI TE STESSO...NON HAI BISOGNO DI MAESTRI, IL MAESTRO E' IN TE.....

TOUCHE'

UN ALTRO UOMO

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ANNI FA LA PRESENZA MI PARLO' DI GREY OWL...NON NE AVEVO MAI SENTITO PARLARE....

NON AVEVO INTERNET. DOVETTI ANDARE IN FELTRINELLI PER CAPIRE SE CI FOSSE QUALCHE LIBRO SU DI LUI. MI RESI CONTO CHE ERA STATO A LUI DEDICATO PERSINO UN FILM....

questo l'ho tratto da wikipedia. chiunque sarebbe portato a pensare che il motivo di farmi conoscere GREY OWL fosse il fatto che egli è stato il PRIMO VERO GRANDE ECOLOGISTA DELLA STORIA, come recita il finale del film: UN GRANDE PRECURSORE DI QUELLA CHE SARA' CHIAMATA BATTAGLIA ECOLOGICA PER L'AMBIENTE....

SI, MAGARI C'è ANCHE QUESTO, ANCHE SE DA INTENDERSI SIMBOLICAMENTE, GIACCHE' LA VERA NATURA è LA TUA ANIMA, E TU DEVI DIVENTARE UN DIFENSORE DELLA TUA ANIMA. C'è ANCHE IL FATTO CHE EGLI PRECORSE IL SUO TEMPO, COME ACCADE AI GRANDI INVIATI E SOLO A LORO...

MA LA VERITA' è BEN ALTRA, E IL SENSO DECISAMENTE PIU' PROFONDO E RESPONSABILIZZANTE, ANCHE IN CONSUDERAZIONE DEL FATTO CHE CABALISTICAMENTE GREYOWL VALE GRAAL.

da wikipedia:

Durante gli anni trenta, dopo aver abbandonato la caccia ai castori, questo strano nativo con la pelle chiara e gli occhi azzurri ebbe grande popolarità internazionale come scrittore e conferenziere, facendosi portavoce di tematiche animaliste e ambientaliste. Ma soltanto alla sua morte, avvenuta per una polmonite nel 1938, si venne a conoscenza del suo grande segreto: Grey Owl non era un nativo mezzosangue, come aveva sempre affermato. Si chiamava in realtà Archibald Stansfeld Belaney ed era nato ad Hastings, in Inghilterra, nel 1888. Abbandonato dai genitori all'età di due anni, fu cresciuto dalle zie Ada e Carry Belaney. Viene descritto come un bambino piuttosto introverso, con una passione viscerale per i nativi americani. Nel 1906, appena diciassettenne, fuggì di casa e si imbarcò per il Canada con l'obiettivo di realizzare la vita dei suoi sogni. Qui venne in contatto con una tribù di Chippewa, che lo adottò. Per tutta la vita Belaney riuscì a camuffare le sue origini inglesi tingendosi i capelli di nero. Nonostante questo clamoroso falso, gli intenti per la salvaguardia della natura e della cultura del Canada che animavano Archie Belaney erano senza dubbio autentici e fanno di lui uno dei primi ecologisti della storia.

IL SENSO PIU' PROFONDO DELLA PARABOLA ESISTENZIALE DI QUESTO UOMO GIACE in quel:

Matteo 16,24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

ARCHIBALD NON LO FECE PER MOTIVI SPIRITUALI....MA IL SIMBOLO VIVENTE RIMANE A PERENNE MEMORIA....

ARCHIBAL RINNEGO' SE STESSO, CANCELLO' TOTALMENTE LE SUE ORIGINI, MORI' IN VITA, DIVENNE ALTRO DA SE', FECE COME NOE', ABRAMO, CRISTO:

Genesi 7,1 Il Signore disse a Noè: «Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione (OVVERO ABBANDONA IL CONSORZIO UMANO E MANTIENI LE TUE ENERGIE PER CERCARE E CONOSCERE TE STESSO)

Genesi 12,1Il Signore disse ad Abram:«Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò.

Genesi 2,24 Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne (OSSIA ABBANDONERA' LA GENERAZOINE CARNALE ARCONTICA E ANDRAì VERSO LA SUA ANIMA)

Matteo 19,29 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

PERCHE TUTTO QUESTO RISPONDE AL GRANDE ESSERE CHE IL PICCOLO UOMO DEVE DIVENTARE, IL MELKIZEDEK

Ebrei 7,3 Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.

MORTE ETERNA

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GIOVANNI L'AMATO RI-VELA....

Chi non ama Dio rimane nella morte (1 Giovanni 3:14)

I MORTI LEGGONO E PASSANO OLTRE...

IL VIVENTE SI SOFFERMA E SI FA LA DOMANDA GIUSTA PER OTTENERE LA GIUSTA RISPOSTA:

PERCHE SCRIVE "RIMANE NELLA MORTE" e E NON SCRIVE PIUTTOSTO "MUORE"?

CHI MUORE NON RIMANE NELLA MORTE...è MORTO.

QUINDI IL RIMANERE NELLA MORTE INDICA UN'AZIONE INSISTITA DI MORIRE....

QUI GIOVANI DICE:

CHI NON AMA DIO ASSAPORA PER SEMPRE MORTE E RINASCITA

REINCARNAZIONE "INFINITA"

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REINCARNAZIONE: CONCETTO NOTO AI PRIMI CRISTIANI...

MILLE VOLTE MALEDETTI COLORO I QUALI NEL 315 d.C. SIGILLARONO LA REINCARNAZIONE NELL'INESISTENZA

Paolo in Romani 6:9:
...sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte ...non ha più potere su di lui

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Non c'è simbolo più efficace del cd. OTTO INFINITO per indicare le eterne reincarnazioni....

Quello che viene definito come un simbolo di eternità, in realtà è un LOOP che figura un INTRAPPOLAMENTO.

Se si segue il percorso dell'8 ci si rende conto che il movimento è di nascita-crescita-decadenza-morte-rinascita...E CIO' ALL'INFINITO...

IL SEGNO DELL'INFINITO INDICA UNA ROUTINE MALEDETTA DA CUI NON SI RIESCE AD USCIRE


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